La Cassazione conferma il maxi rimborso di 11 milioni

31 Dic

La Cassazione conferma il maxi rimborso di 11 milioni

Pochi giorni fa è giunta una notizia straordinaria, che proviene dalle sezioni riunite della Corte di Cassazione.

 

Il giorno 18 dicembre è stata depositata la sentenza che ha obbligato BNL a rimborsare 11 milioni per un illecito su contratto derivato.

 

La causa risale al 2016 ed è stata seguita dagli avvocati Franco Fabiani e Marco Dalla Zanna dello studio legale Fabiani, lo stesso studio con cui Antares collabora da oltre 16 anni per la tutela delle aziende italiane contro anatocismo e altri illeciti bancari.

 

L’azienda coinvolta è la filiale italiana di una multinazionale francese attiva negli investimenti immobiliari e presente in Italia con sei centri commerciali. 

 

Nel 2007 la società stipula un mutuo da 38 milioni con una banca tedesca. Per coprirsi dall’eventuale rialzo dei tassi di interesse, stipula uno swap del tipo “step up in & out” con BNL. 

 

Con il passare degli anni, i costi finanziari di questo derivato diventano troppo onerosi fino a toccare 8 milioni di euro di differenziali negativi.

 

Così nel 2016 la società decide di fare causa a BNL, con l’assistenza degli avvocati Franco Fabiani e Marco Dalla Zanna.

 

La sentenza del tribunale di Como è a favore della Società. BNL ricorre in appello ma anche in secondo grado i giudici confermano la condanna e obbligano la banca a risarcire 10,3 milioni. 

 

La banca si rifiuta di adempiere alla sentenza e costringe gli avvocati ad un maxi pignoramento, per consentire il pagamento del risarcimento e il rimborso delle spese legali.

 

In questi giorni è arrivata anche la sentenza delle sezioni unite della Corte di Cassazione, depositata il 18 dicembre, che mette la parola fine su questa vicenda e conferma definitivamente l’esito a favore della Società difesa dallo Studio Fabiani.

 

Che cosa c’è di straordinario in questa sentenza?

 

Innanzitutto, l’entità della cifra. 11 milioni sono un importo davvero importante. Eppure, anche aziende di dimensioni modeste potrebbero trovarsi ad avere diritto a rimborsi di grande entità, se i derivati che hanno sottoscritto hanno già diversi anni di vita.

 

Ma perché è importante questo risultato anche per le PMI?

 

Questa sentenza stabilisce che le banche devono sempre rispettare gli obblighi di diligenza, correttezza e trasparenza previsti dall’articolo 21 del Testo unico della finanza (Tuf).

 

Anche quando, come nel caso in questione, la società che sottoscrive derivati è un operatore qualificato, esperto in materia di swap.

 

A maggior ragione, la trasparenza e la corretta informazione è doverosa quando la controparte che stipula un derivato è un’azienda che non appartiene al settore bancario o finanziario.

 

Ecco perché oltre il 90% delle richieste di rimborso sostenute da Antares per anomalie sui derivati si sono risolte con una vittoria: le Banche sono troppo spesso inadempienti su questo aspetto.

 

Se la tua Azienda ha sottoscritto un contratto derivato, è nel tuo interesse farlo analizzare subito e verificare se ci sono anomalie o illeciti nascosti. Potresti aver diritto al rimborso degli interessi non dovuti.

 

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