Se agisci aumenta il coraggio, se rimani fermo aumenta la paura
La prima volta che incontrai Livio era una tiepida giornata di Aprile del 2016.
La primavera stava già avanzando prepotente sulle colline del nord-est veronese.
Il padre di Livio aveva una bottega artigiana dove restaurava mobili. L’azienda era nata nel primo dopoguerra.
La passione e l’amore per il proprio lavoro venne tramandata al figlio. Oggi Livio, insieme alla moglie, cura la realizzazione e la personalizzazione dell’arredo su misura.
Quando Livio parla del suo lavoro, puoi vedere nei suoi occhi l’orgoglio e la soddisfazione di chi ha contribuito a creare qualcosa di importante.
Da qualche anno, però, il lavoro non è più come una volta: non è più il mondo di suo padre, nel bene e nel male.
Col tempo, hanno cominciato a farsi sentire i problemi con le banche, le difficoltà a sostenere le rate dei prestiti e gli interessi sul fido.
“Livio -gli dissi- io posso aiutarti. Vorrei mostrarti qualcosa che forse non sai. Se ti fidi di me, potresti scoprire qualcosa che può cambiare la tua situazione”
Avevo il sospetto che la banca di Livio gli avesse addebitato somme illecite nel corso degli anni.
Non lo potevo sapere con certezza, ma sapevo una cosa: in Italia lo hanno fatto da sempre quasi tutte le banche, per anni. Probabilmente, anche quella di Livio aveva fatto la stessa cosa, prima con suo padre e poi con lui.
All’inizio Livio era incredulo, perché si fidava molto della banca con cui lavorava. Conosceva il direttore, e gli sembrava impossibile che una banca potesse prendere quello che non poteva.
Gli dissi che mi bastava una copia degli estratti conto e avremmo scoperto se c’erano dei soldi da rimborsare, senza bisogno di chiedere niente alla banca e senza “insospettire” il direttore.
Ci pensò su, poi decise di fidarsi e mi diede tutta la documentazione che aveva.
Dopo un paio di settimane, tornai da lui in ufficio per mostrargli i risultati della perizia.
Ricordo ancora quel giorno. Quando Livio vide i risultati dell’analisi sui suoi conti correnti, non poteva crederci.
“Ma…. questa è la somma che la banca mi ha preso in maniera illegittima?!”
Vedevo in lui quello che avevo già visto decine di volte: stupore, sorpresa ma anche la sensazione di essere stati traditi.
Poi Livio mi guardò dritto negli occhi e disse:
“Luigi, mi stai dicendo che possiamo riprenderci questi soldi? i MIEI SOLDI?”
Quante volte ho visto quella scintilla negli occhi di un imprenditore che scopre di aver subito un illecito da parte delle banche. Prima lo stupore, poi la rabbia, poi una piccola speranza e infine il desiderio di recuperare quello che gli è stato tolto. Un desiderio di giustizia.
“Certo, Livio, è il nostro mestiere. Altrimenti non sarei qui con te…”
Pochi giorni dopo ci diede l’incarico e partimmo con l’azione di recupero. Abbiamo iniziato un percorso insieme, basato sulla fiducia reciproca.
Livio si è fidato perché ha capito che noi lo tuteliamo, che Antares è dalla sua parte.
Non fu un percorso facile, anzi non mancarono i periodi difficili. Livio era ancora cliente di quella banca e continuava a lavorare con il fido.
Ricordo ancora la sua voce preoccupata al telefono in una fredda sera dell’autunno 2016. Era allarmato per una comunicazione ricevuta dalla banca:
“Questi dicono che non ci danno niente! Luigi, adesso come facciamo??”
Gli risposi: “Abbi FIDUCIA e PAZIENZA Livio, vedrai che andrà tutto bene…
Spesso, le trattative con un istituto di credito assomigliano ad una lunga partita a scacchi, in cui vince chi ha più pazienza …
Passò quasi un anno dalla mia prima visita.
Era la fine di marzo del 2017 quando portai personalmente a Livio l’assegno bancario con i soldi che gli erano dovuti.
La banca aveva fatto una buona offerta per chiudere il contenzioso senza andare in tribunale, e Livio aveva accettato.
Era felice. I suoi occhi sorridevano: era orgoglioso di quello che avevamo fatto insieme.
Anche io ero felice, ma non solo per la somma recuperata. C’era quella piacevole sensazione di aver agito nel giusto e di aver vinto una battaglia che tanti imprenditori non immaginano nemmeno di poter incominciare.
La sensazione di aver fatto qualcosa di speciale.
Prima di uscire dal suo ufficio, Livio mi disse una cosa che non dimenticherò mai:
“Ricordati, Luigi: se agisci aumenta il coraggio, se rimani fermo aumenta la paura.”
Ancora oggi, quando posso, mi fermo sempre volentieri da Livio. Beviamo un caffè insieme e facciamo due chiacchere.
Fuori dal bar, si vedono i capannoni della zona industriale. Chissà quante aziende stanno affrontando la stessa crisi. Chissà quanti imprenditori come Livio stanno aspettando un incontro che possa cambiare la loro situazione.
Lo saluto e vado al mio prossimo appuntamento.
Firmato: Luigi Tognetti, consulente Antares